Il destino della casa vacanze comunale Hotel Valparadiso a Borgo Valsugana è al centro di un'attenta riflessione dell'amministrazione carpigiana.
L'assessore ai Lavori pubblici Paolo Malvezzi, confermato nella nuova giunta guidata dal sindaco Riccardo Righi, ha illustrato giovedì 13 novembre in Consiglio comunale le diverse opzioni allo studio, rispondendo all'interrogazione presentata dai gruppi di maggioranza.
Le condizioni attuali della struttura
La casa vacanze,
acquisita dal Comune nel 1972 per 103 milioni di lire, si trova in discrete condizioni conservative. I sopralluoghi semestrali dei tecnici comunali confermano la tenuta di muri, coperture, finiture e infissi. L'amministrazione mantiene infatti un presidio costante con la manutenzione ordinaria, inclusa la
conduzione dell'impianto di riscaldamento per evitare il congelamento invernale e dell'impianto di potabilizzazione per prevenire la proliferazione di agenti patogeni. Tuttavia, per ipotizzare una riapertura alla massima capienza sono necessari
interventi strutturali e impiantistici significativi. I costi stimati per gli interventi minimi ammontano a
350mila euro, una cifra che non include modifiche alla partizione interna dei locali: 14 camere con bagno in comune ogni due camere, 23 camere senza bagno e due blocchi bagni/docce comuni.
I problemi da risolvere
Tra le criticità principali emerge la
necessità di rinnovare il certificato di prevenzione incendi, risolvendo il problema della pressione dell'acqua inferiore ai minimi di legge. Servono inoltre una
verifica completa dell'impianto di rilevazione incendi, la revisione degli impianti elettrico e idrico-sanitario, l'adeguamento del locale docce del primo piano e la ritinteggiatura con sanificazione di tutti i locali. Un elemento che pesa sulle valutazioni è il fatto che
negli ultimi anni prima della chiusura nel 2021, la struttura non ha mai raggiunto il pareggio di bilancio, nemmeno nei periodi di maggiore frequentazione.
Le opzioni sul tavolo
L'amministrazione sta esaminando quattro scenari principali. La
locazione dell'immobile a terzi garantirebbe ampia discrezionalità gestionale al concessionario ma ridurrebbe il controllo comunale sulle modalità operative. La
concessione della gestione permetterebbe invece di definire con maggior dettaglio gli aspetti gestionali, ma comporta complessità nella predisposizione delle gare e incertezze sulla sostenibilità economica per gli operatori privati. Una terza ipotesi prevede
accordi con altre pubbliche amministrazioni, in particolare con gli enti locali trentini che avevano mostrato interesse negli anni precedenti. Questa soluzione consentirebbe al Comune di Carpi di riservare la struttura per determinati periodi, mantenendo l'utilizzo per la comunità carpigiana. L'ultima opzione è la
vendita dell'immobile attraverso procedura a evidenza pubblica, che permetterebbe di destinare le risorse ricavate ad altri investimenti pubblici.
Il dibattito politico
La consigliera
Paola Borsari del Pd, che aveva presentato l'interrogazione, ha sottolineato come "la colonia di Borgo Valsugana ha rappresentato molto per la cittadinanza" e come sia "indispensabile approfondire e valutare le ipotesi presentate ed eventualmente anche altre". Borsari ha evidenziato che la somma prevista per le ristrutturazioni è già rilevante, "ma non si può pensare di fermarsi solo agli impianti senza adeguare anche tutto il resto".
Verso una decisione ponderata
Come ha precisato l'assessore Malvezzi,
"al momento, nessuna decisione è ancora stata presa". Le valutazioni proseguiranno considerando non solo i costi di intervento e gestione, ma anche la sostenibilità economica e la rispondenza alle esigenze attuali degli utilizzatori. La struttura, con le sue caratteristiche di casa vacanze extra-alberghiera, dovrà confrontarsi con un mercato del turismo profondamente cambiato rispetto agli anni della sua maggiore attività. La scelta finale dovrà bilanciare la valorizzazione di un patrimonio storico della comunità carpigiana con le esigenze di bilancio e le prospettive di utilizzo futuro, in un contesto dove le modalità di vacanza e soggiorno si sono significativamente evolute rispetto al passato.