La Commissione Politiche per la Salute dell'Emilia-Romagna ha approvato una risoluzione che segna un nuovo passo avanti nel riconoscimento dei
caregiver familiari lavoratori. L'iniziativa, promossa dalla consigliera
Maria Costi e dal capogruppo
Paolo Calvano del Partito Democratico, mira a costruire una strategia innovativa che integri il welfare aziendale con i servizi pubblici territoriali.
Un fenomeno in crescita che tocca milioni di famiglie
La risoluzione nasce dalla consapevolezza di un fenomeno in continua espansione:
oltre 4 milioni e mezzo di persone inserite nel mercato del lavoro italiano dedicano più di 20 ore settimanali alla cura di un familiare non autosufficiente. Il peso assistenziale grava principalmente su
donne e lavoratori over 45, compromettendo la loro indipendenza economica e il benessere personale. L'invecchiamento della popolazione, l'aumento delle aspettative di vita e la diffusione di patologie croniche hanno incrementato la domanda di cura a lungo termine, mentre le reti familiari di sostegno si sono progressivamente ridotte. Questa situazione crea una pressione insostenibile sulle famiglie, che si trovano a dover conciliare impegni lavorativi con responsabilità di cura sempre più gravose.
Il manifesto CARER ETS alla base della risoluzione
Il documento approvato recepisce integralmente le proposte del
Manifesto/Appello dell'Associazione CARER ETS - Caregiver Familiari, che promuove la creazione di una nuova alleanza sociale per un welfare generativo di comunità. L'associazione riconosce la conciliazione tra lavoro e cura come una questione centrale di giustizia sociale e sviluppo economico. La strategia prevede azioni convergenti per sviluppare un approccio integrato, favorire la nascita di un
network regionale per la diffusione di buone pratiche di welfare generativo e valorizzare le associazioni dei caregiver come interlocutori qualificati nella programmazione sociale e sanitaria.
L'Emilia-Romagna all'avanguardia dal 2014
L'Emilia-Romagna vanta un primato nazionale nel riconoscimento dei caregiver familiari. Come sottolineano
Costi e
Calvano: "Nel 2014 siamo stati la prima regione italiana a dotarci di una legge che riconosce il ruolo del caregiving familiare nel welfare territoriale e pubblico". La Regione ha istituito un
Fondo regionale dedicato ai caregiver all'interno del più ampio Fondo per la Non Autosufficienza. Questo strumento di sostegno economico è stato progressivamente potenziato e oggi conta
3 milioni di euro all'anno per il triennio 2025-2027.
Obiettivi e impegni concreti
La risoluzione impegna formalmente la Giunta Regionale su diversi fronti:
Sviluppo di una strategia integrata
La Regione promuoverà azioni coordinate tra welfare aziendale e servizi pubblici, superando l'attuale frammentazione degli interventi.
Network regionale e buone pratiche
Verrà favorita la nascita di una rete per diffondere esempi virtuosi di welfare generativo e sensibilizzare le aziende sui vantaggi derivanti dal supporto ai caregiver.
Formazione e crediti formativi
La Regione collaborerà con il mondo datoriale per offrire formazione specializzata e, su richiesta, crediti formativi per i caregiver lavoratori.
Pressione sul Governo nazionale
La Regione solleciterà il Governo per rafforzare le tutele in ambito lavorativo e previdenziale, ampliando gli strumenti di conciliazione e garantendo un adeguato sostegno economico.
La critica alle proposte governative
I promotori della risoluzione non risparmiano critiche alle proposte del Governo nazionale. "Serve una legge nazionale che non sia un 'contentino' di 4 euro l'ora, come proposto dal Governo, ma un vero e concreto strumento di sostegno e riconoscimento per i caregiver, conviventi e non", dichiarano
Costi e
Calvano. La risoluzione sollecita infatti l'approvazione di una
legge nazionale organica sui caregiver che garantisca tutele adeguate a chi svolge attività di cura non retribuita, riconoscendone il valore sociale ed economico.
Un modello da esportare
L'iniziativa dell'Emilia-Romagna si configura come un modello innovativo che potrebbe essere adottato da altre regioni. La strategia integrata tra pubblico e privato, il coinvolgimento attivo delle associazioni di categoria e l'attenzione alla formazione rappresentano elementi chiave per affrontare efficacemente una sfida sociale sempre più urgente. Il confronto costante con le associazioni dei caregiver, a partire da
CARER ETS, dimostra l'importanza di un approccio partecipativo nella costruzione di politiche sociali efficaci. Solo attraverso la collaborazione tra istituzioni, parti sociali e Terzo settore sarà possibile costruire un sistema di welfare all'altezza delle sfide del futuro.