Il calcio che unisce: quando il Cabassi diventa casa per tutti


Il calcio che unisce: quando il Cabassi diventa casa per tutti

C'è una bellezza nel calcio che va oltre i tre punti, oltre le classifiche e persino oltre le prestazioni in campo. È quella bellezza che si materializza quando lo sport diventa ponte tra generazioni, quando lo stadio si trasforma in un abbraccio collettivo capace di accogliere chiunque voglia far parte della famiglia biancorossa. Durante la sfida casalinga contro la Juventus Next Gen, il "Cabassi" ha vissuto uno di quei momenti che rendono il calcio più grande di se stesso. Gli ospiti della Casa Residenza CISA di Mirandola, struttura dell'ASP Comuni Modenesi Area Nord, sono tornati a colorare gli spalti biancorossi, portando con sé quell'entusiasmo genuino che solo chi sa apprezzare le piccole gioie della vita riesce a trasmettere. Non servono tattiche sofisticate o analisi televisive per comprendere la magia di questi momenti. Bastano gli sguardi pieni di meraviglia, i sorrisi spontanei e soprattutto l'esplosione di gioia collettiva quando Capitan Cortesi ha insaccato la rete. In quegli istanti, il calcio ha mostrato il suo volto più autentico: quello di uno sport capace di unire, emozionare e regalare felicità senza distinzioni. Il presidente del Carpi può essere orgoglioso non solo per i risultati sul campo, ma per aver costruito una società che sa guardare oltre il rettangolo verde. Accogliere nuovamente questi ospiti speciali significa riconoscere che il calcio appartiene a tutti, che ogni tifoso - indipendentemente dall'età o dalle condizioni - ha il diritto di sentirsi parte della grande famiglia biancorossa. Un ringraziamento doveroso va al personale della struttura di Mirandola, che con dedizione e passione rende possibili questi momenti di autentica condivisione. Il loro lavoro silenzioso permette a chi spesso vive ai margini della società di tornare protagonista, almeno per novanta minuti, di quella vita comunitaria che lo sport sa creare meglio di qualsiasi altra attività. L'appuntamento è già fissato per il prossimo incontro al "Cabassi". Perché certe tradizioni meritano di essere coltivate, certe emozioni vanno alimentate e certi sorrisi vanno protetti. Il calcio di Carpi, quello vero, si nutre anche di questi gesti apparentemente piccoli ma in realtà immensi.

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