Il
Museo Monumento al Deportato di Carpi si prepara ad accogliere domenica 7 dicembre alle 17 un appuntamento culturale di particolare rilievo.
Simone Maretti porterà sul palco "La figlia di Istanbul", il capolavoro di
Halide Edib Adıvar, figura straordinaria della letteratura e del movimento di liberazione turco.
Un evento nel cuore della rassegna culturale carpigiana
L'incontro rappresenta il secondo appuntamento della rassegna
"Al Museo con i Classici", che quest'anno ha scelto di far dialogare la memoria storica del Deportato con i grandi classici della letteratura mondiale. L'iniziativa, con ingresso gratuito ma posti limitati, invita i cittadini a prenotarsi per non perdere questo viaggio nella Istanbul del tramonto ottomano.
Chi era Halide Edib Adıvar: una pioniera dimenticata
Halide Edib Adıvar (1884-1964) non fu solo una scrittrice, ma una vera rivoluzionaria del suo tempo. Nata a Istanbul quando la città faceva ancora parte dell'Impero Ottomano, fu la prima donna a diplomarsi al College Americano agli inizi del Novecento. Attivista femminista e figura di spicco del movimento nazionalista turco, visse una vita straordinaria: dal palazzo del sultano - suo padre era segretario di
Abdülhamid II - alle aule universitarie, dalle redazioni dei giornali progressisti ai luoghi della lotta politica. La sua formazione cosmopolita, che spaziava dalla letteratura ottomana a quella europea, dalla filosofia alla musica, si riflette nella ricchezza narrativa delle sue opere, capaci di catturare l'anima di una civiltà in trasformazione.
"La figlia di Istanbul": un affresco dell'impero che tramonta
Il romanzo che
Maretti porterà al pubblico carpigiano racconta le vite intrecciate di personaggi indimenticabili: il pianista italo-spagnolo
Peregrini, la giovane cantante
Rabia dal talento straordinario, e l'attore di strada
Tevfik. Sullo sfondo, Istanbul diventa protagonista silenziosa con le sue descrizioni del Bosforo durante i temporali e nella luce livida del mattino. La narrazione si muove attraverso una rete complessa di relazioni familiari e sociali, dal severo imam che scopre le doti vocali della nipote Rabia al potente
Pascià, bonario con la famiglia ma spietato con i nemici del Sultano. Tra questi personaggi emerge anche
Hilmi, figlio del Pascià che si ritrova dalla parte opposta del padre, incarnando le contraddizioni di un'epoca di grandi cambiamenti.
La cura filologica di Giovanni Tesio
La selezione dei brani è affidata a
Giovanni Tesio, filologo e critico letterario di prestigio, già ordinario di letteratura italiana presso l'Università del Piemonte Orientale e membro della Commissione scientifica della
Fondazione Fossoli. La sua expertise garantisce un approccio rigoroso ai testi, capace di far emergere le sfumature più profonde dell'opera.
Un calendario ricco di appuntamenti
La rassegna continuerà nei prossimi mesi con un programma dedicato alle grandi figure femminili della letteratura e della storia italiana. Gli appuntamenti successivi, sempre alle 17 nelle domeniche indicate, vedranno protagoniste
Teresa Noce con "...Ma domani farà giorno" (11 gennaio 2026),
Alba De Cespedes con "Nessuno torna indietro" (8 febbraio), e
Tina Anselmi con "Nonostante donna" (15 marzo). Il gran finale del 19 aprile sarà impreziosito da un concerto a cura degli stessi curatori.
Informazioni pratiche per i cittadini
L'evento di domenica 7 dicembre si terrà alle 17 presso il
Museo Monumento al Deportato in via Lazzaro Ramelli. L'ingresso è gratuito, ma i posti sono limitati. Sebbene l'iscrizione non sia obbligatoria, è fortemente consigliata attraverso il link dedicato per garantirsi un posto in questa suggestiva cornice culturale. Un'occasione unica per scoprire una pagina poco conosciuta della letteratura mondiale, nel luogo simbolo della memoria storica di Carpi.