Diciotto artisti, ventinove opere, un'unica grande domanda: cosa resta del nostro passato e cosa vogliamo lasciare al futuro? Dal 19 settembre al 5 ottobre, la Sala dei Cervi di Palazzo dei Pio si trasforma in uno specchio del tempo, ospitando la nuova edizione di FotoCarpi, l'appuntamento che ormai i carpigiani aspettano come un vecchio amico che torna a raccontare storie. Quest'anno il tema è ambizioso quanto affascinante: "Sguardi sul passato. Visioni del futuro: ciò che è stato, ciò che resta, ciò che resterà". Un titolo che suona come una filosofia di vita, perfetto per accompagnare il festivafilosofia e il suo focus sulla Paideia, quella parola greca che racchiude l'arte di educare, di formare non solo la mente ma l'anima intera. Il Gruppo Fotografico Grandangolo BFI-APS ha raccolto la sfida lanciata dalla Federazione Italiana Associazioni Fotografiche (FIAF) sul tema della memoria, coniugandola con la riflessione sull'educazione. Il risultato? Un percorso espositivo che trasforma ogni scatto, ogni collage, in una lezione di vita. Non aspettatevi la solita mostra fotografica. Qui si respira un'aria diversa, dove accanto alle diciassette opere fotografiche - che ormai sfidano i confini tradizionali dell'arte visiva - trovano spazio dodici lavori di collage analogico. Sì, proprio così: carta, colla, forbici e mani sapienti che ricompongono frammenti del passato in narrazioni del tutto nuove. Francesca Artoni, presidente dell'associazione Bottega Photographica di Boretto e maestra del collage, ha guidato gli artisti in questa pratica antica quanto moderna. "È un processo lento e meditato", raccontano gli organizzatori, "che permette di dedicare tempo alla propria introspezione e di restituire ai ricordi un senso di presenza viva". Gli artisti hanno lavorato con materiali scelti con cura millimetrica, creando stratificazioni che sembrano pagine di un diario collettivo. Ogni opera diventa così un ponte tra generazioni, un modo per trasformare la nostalgia in energia creativa, il ricordo in eredità condivisa. La manifestazione, che gode del patrocinio del Comune di Carpi e del contributo della Fondazione CR Carpi, conferma ancora una volta come la nostra città sappia coniugare tradizione e innovazione, memoria e futuro. Nella cornice prestigiosa della Sala dei Cervi, i visitatori potranno immergersi in un viaggio che attraversa il tempo, dove ogni immagine racconta una storia e ogni storia apre una finestra su domani. Perché alla fine, come ci insegna la Paideia, educare significa proprio questo: trasformare ciò che siamo stati in ciò che possiamo diventare, con la consapevolezza che il passato non è un peso da portare, ma un tesoro da condividere.
La memoria trova casa nella Sala dei Cervi: torna FotoCarpi con 29 opere che raccontano il tempo