Lo sport che trasforma il dolore in speranza: il Memorial Arianna


Lo sport che trasforma il dolore in speranza: il Memorial Arianna
Un palazzetto gremito, il silenzio che si fa rispettoso quando il papà prende la parola, gli applausi che scrosciano carichi di emozione. A Carpi, nel weekend del 13-14 dicembre, lo sport ha saputo fare quello che sa fare meglio: unire le persone intorno a un messaggio di vita e di speranza.

Una giovane vita spezzata, sette salvate

La storia di Arianna Giaroli è quella di una ragazzina di tredici anni che amava i cavalli e frequentava il centro ippico "Il Vigneto" di San Martino in Rio. Il 7 marzo 2024, un tragico incidente durante una lezione di equitazione ha spezzato la sua giovane vita: un calcio violento del cavallo non le ha lasciato scampo. Ma i genitori di Arianna, Federico Giaroli e sua moglie, hanno trasformato l'immenso dolore in un gesto di generosità straordinaria: la donazione degli organi della figlia. Sette persone hanno ripreso a vivere grazie ad Arianna. Sette famiglie che oggi possono sorridere di nuovo.

Il Memorial che fa comunità

La palestra Floriano Gallesi di Carpi si è trasformata in un teatro di emozioni autentiche. Il primo Memorial di pallavolo "Grazie Arianna" ha visto scendere in campo le squadre carpigiane Mondial Renova e Mondial Trash insieme alla Nazionale Italiana di Pallavolo Trapiantati e Dializzati dell'ANED, campioni del mondo in carica. Non è stata solo una competizione sportiva, ma un momento di riflessione collettiva organizzato dall'AIDO provinciale di Modena e dall'ANED Sport, con il patrocinio del Comune di Carpi e della Provincia. Circa cento persone hanno riempito gli spalti: compagne di scuola, amiche del maneggio, familiari, cittadini comuni uniti da un filo invisibile di solidarietà.

Le parole del cuore

Luisa Riccò, presidente della Mondial Carpi, ha colto nel segno: "Arianna, in qualche modo, è ancora qui". Le sue parole risuonano vere quando si guarda intorno e si vedono i volti di chi non ha dimenticato, di chi continua a esserci. Il momento più intenso è arrivato quando Federico, il papà di Arianna, ha preso la parola. In quel silenzio carico di partecipazione, ogni presenza contava: dalle istituzioni con il vicesindaco Mariella Lugli e l'assessora Tamara Calzolari, ai rappresentanti delle associazioni, fino alle compagne di classe e del maneggio che non mancano mai.

Un messaggio che arriva dritto

"Grazie al sacrificio di Arianna, altre persone hanno ripreso in mano la loro vita. Una vita piena, attiva, che permette ancora di fare sport, di stare insieme, di sognare", spiega Riccò con la pragmaticità di chi sa che dietro le belle parole ci devono essere i fatti concreti. E i fatti parlano chiaro: vedere in campo gli atleti trapiantati e dializzati che corrono, saltano, schiacciano, "rende tutto più vero" in un Paese dove la diffidenza verso la donazione di organi è ancora troppo alta.

L'appuntamento è per il 2026

Il successo di questa prima edizione ha convinto tutti: il Memorial "Grazie Arianna" tornerà sabato 14 e domenica 15 novembre 2026, in prossimità del compleanno della ragazza. Un appuntamento che Carpi ha già fatto suo, come dimostrano il sostegno del Comune e l'entusiasmo della comunità sportiva. Nato nel 2024 come evento singolo, il progetto è cresciuto fino a coinvolgere due città, Carpi e Modena, in un weekend di sport e memoria che dimostra come dal dolore più grande possa nascere la testimonianza più bella. Perché Arianna, come dice papà Federico, continua davvero a vivere. Non solo nei sette pazienti che hanno ricevuto i suoi organi, ma anche in ogni gesto di solidarietà, in ogni sorriso ritrovato, in ogni "grazie" sussurrato da chi ha capito che donare significa moltiplicare la vita.
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