PMI e talenti: Confapi Emilia svela la ricetta per crescere


PMI e talenti: Confapi Emilia svela la ricetta per crescere
Un incontro che potrebbe cambiare il volto delle Piccole e Medie Imprese del territorio. Confapi Emilia ha messo in calendario per venerdì 5 dicembre 2025 un appuntamento che promette di scuotere le acque stagnanti di un sistema produttivo locale alle prese con sfide ormai croniche: la difficoltà nel trovare e trattenere i talenti.

Il problema che attanaglia le PMI

Non è un mistero che le PMI emiliane – come del resto quelle di tutta Italia – si trovino in una situazione delicata. Alberto Meschieri, presidente di Confapi Emilia, non usa mezzi termini: tre criticità ormai croniche stanno mettendo a dura prova il tessuto imprenditoriale. Primo, la fatica nel reperire personale qualificato. Secondo, l'impossibilità di trattenere e fidelizzare i talenti. Terzo, gli ostacoli nel gestire il ricambio generazionale. La diagnosi è chiara, ma qual è la cura? La risposta arriva da Roma, precisamente dall'Università LUMSA, nelle parole del professor Emmanuele Massagli, esperto di partecipazione dei lavoratori e membro del CNEL. Sarà proprio lui il protagonista dell'incontro organizzato presso il Real Fini Baia del Re Hotel Ristorante di Modena.

La rivoluzione della Legge 76/2025

Al centro dell'evento c'è la Legge n. 76/2025, una normativa che introduce modalità strutturate di partecipazione dei dipendenti alla gestione aziendale. Non si tratta di una semplice questione burocratica, ma di un vero e proprio cambio di paradigma culturale e organizzativo. Federico Vecchi, responsabile dell'Area Lavoro e Relazioni Sindacali di Confapi Emilia, spiega con entusiasmo le potenzialità di questo strumento: "La partecipazione dei lavoratori può rappresentare un mezzo efficace per innescare un circolo virtuoso: maggiore produttività, migliori retribuzioni, più formazione e maggiore welfare aziendale". La legge prevede quattro forme di partecipazione: gestionale, economico-finanziaria, organizzativa e consultiva. Quattro modi diversi per coinvolgere attivamente i dipendenti e trasformare il tradizionale rapporto di lavoro in una partnership strategica.

Un approccio che guarda al futuro

L'idea di fondo è tanto semplice quanto rivoluzionaria: se il mercato non offre le competenze richieste, bisogna formarle all'interno, coinvolgendo attivamente il personale. Un lavoratore coinvolto, come sottolinea Meschieri, "trova maggiore soddisfazione, si impegna di più e stimola anche i colleghi". Ma c'è di più. Per le aziende che faticano nella successione generazionale, la partecipazione dei lavoratori può aprire nuove strade: "Se non si ha la possibilità di trasferire l'azienda, cederla a chi ha contribuito alla sua crescita può rappresentare una valida soluzione", aggiunge il presidente di Confapi Emilia.

I vantaggi concreti per le imprese

La Legge 76/2025 non si limita a delineare i principi teorici della partecipazione, ma introduce anche vantaggi economici e normativi specifici per le PMI. Sarà proprio il professor Massagli a illustrare nel dettaglio questi aspetti durante l'incontro, rispondendo alle domande concrete degli imprenditori presenti. L'obiettivo è ambizioso ma concreto: spezzare la spirale di bassa crescita che spesso intrappola le piccole imprese italiane, puntando su maggiore motivazione, produttività elevata e un clima aziendale più dinamico e collaborativo.

Informazioni pratiche

Quando: Venerdì 5 dicembre 2025, ore 17:00 Dove: Real Fini Baia del Re Hotel Ristorante, Strada Vignolese 1684, Modena Relatore principale: Prof. Emmanuele Massagli (Università LUMSA, membro CNEL) Tema: "La partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese" Un'occasione per scoprire come trasformare una sfida in opportunità, partendo dal presupposto che il futuro delle PMI passa inevitabilmente attraverso la valorizzazione delle persone che ogni giorno contribuiscono al loro successo.
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