Dai tortellini al cuore: quando una polisportiva diventa scuola di tradizioni


Dai tortellini al cuore: quando una polisportiva diventa scuola di tradizioni

Le mani affondano nella farina, la sfoglia prende forma sotto i palmi esperti di Eola Papazzoni, e attorno al tavolo si mescolano voci di vent'anni con quelle di settantenni. Non siamo in una scuola di cucina professionale, ma nella sede della Polisportiva San Marinese, dove da dieci anni si tramanda l'arte più preziosa del territorio: quella dei tortellini fatti in casa.

Quando lo sport incontra la tradizione

"Facciamo la sfoglia a mano, prepariamo il brodo, il ripieno, facciamo i tortellini con i corsisti e poi li mangiamo tutti insieme", racconta Eola Papazzoni, resdora provetta che insieme ad altri volontari della polisportiva ha dato vita a un progetto unico nel suo genere. L'idea è nata dalla volontà di trasmettere le tradizioni culinarie della zona alle nuove generazioni, ma si è trasformata in qualcosa di molto più profondo.

Ogni anno, la lezione sui tortellini è quella più richiesta, il momento clou di un calendario ricco che quest'anno prevede appuntamenti dal 12 gennaio al 16 febbraio. Si parte il 12 gennaio con una serata speciale di pesce, si prosegue il 19 gennaio con "Fantasia di tortelli" per scoprire diversi ripieni, il 26 gennaio tocca a "Polenta e selvaggina", il 2 febbraio a un menù completamente vegetariano, il 9 febbraio ai finger food per aperitivi e buffet, fino al gran finale del 16 febbraio con i tortellini.

Il miracolo del mix generazionale

"Arrivano pensando di non saper fare nulla, ma in diversi si appassionano", spiega Eola. I partecipanti spaziano "dal giovane di vent'anni ai pensionati, e il bello è proprio questo mix di età". È un laboratorio sociale dove le generazioni si incontrano, dove i più giovani scoprono gesti antichi e dove i più esperti trovano nuovi stimoli.

Non è solo questione di ricette. È un luogo dove nascono passioni autentiche, dove si scoprono talenti nascosti. Una ragazza che ha partecipato a uno dei primi corsi ha capito che era portata e le piaceva fare la pasta, e adesso ha aperto un suo locale. Altri partecipanti sono diventati volontari attivi, portando le competenze apprese in altre feste ed eventi del territorio.

Una polisportiva che va oltre lo sport

La Polisportiva San Marinese si definisce "polisportiva piena di attività" e questi corsi di cucina ne sono la dimostrazione più evidente. In un mondo dove le associazioni sportive si concentrano esclusivamente sulla performance atletica, qui si è scelto di allargare lo sguardo, di creare una comunità che va oltre i confini del campo da gioco.

I corsi di cucina rappresentano un ponte tra passato e futuro, un modo concreto per preservare l'identità culinaria del territorio modenese in un'epoca di globalizzazione gastronomica. Ogni tortellino fatto a mano è un piccolo atto di resistenza culturale, ogni serata passata insieme attorno ai fornelli è un investimento nella coesione sociale.

Il futuro delle tradizioni

Dieci anni di attività hanno dimostrato che c'è fame di autenticità, voglia di imparare, desiderio di stare insieme. La formula funziona perché unisce l'utile al dilettevole: si impara una competenza pratica, si preserva una tradizione, si creano legami sociali. E alla fine, si mangia tutti insieme quello che si è preparato, in un momento di convivialità che è forse il vero segreto del successo di questa iniziativa.

Per chi volesse unirsi a questa bella avventura culinaria e scoprire i segreti della tradizione gastronomica locale, può trovare tutte le informazioni sulla pagina Facebook della Polisportiva San Marinese.



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