Un momento storico da ricordare: il convegno sui confini che cambiarono l'Europa


Un momento storico da ricordare: il convegno sui confini che cambiarono l'Europa
Il cinquantesimo anniversario del Trattato di Osimo rappresenta un'occasione preziosa per riflettere su una pagina fondamentale della storia europea del Novecento. Sabato 8 novembre alle ore 9, l'auditorium Loria di Carpi ospiterà il convegno "Oltre il confine. Guerra fredda, diplomazia e realpolitik nell'Europa degli anni Settanta", un'iniziativa di grande valore culturale e storico aperta a tutta la cittadinanza.

Un anniversario che segna la storia

L'evento si inserisce nella ricorrenza del Giorno della Libertà, che celebra la caduta del Muro di Berlino del 9 novembre 1989, creando un ponte ideale tra due momenti cruciali della storia europea. Il Trattato di Osimo, firmato il 10 novembre 1975, chiuse definitivamente la "questione di confine" con la Jugoslavia, rimasta irrisolta dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. Questo accordo diplomatico, siglato nella cittadina marchigiana, rappresentò una svolta decisiva nelle relazioni internazionali dell'epoca, trasformando quello che era stato un confine conteso in uno spazio di cooperazione e dialogo. La sua importanza storica risiede nel fatto che riuscì a definire i confini definitivi tra Italia e Jugoslavia nel Territorio Libero di Trieste, ponendo fine a decenni di tensioni geopolitiche.

Una collaborazione istituzionale di prestigio

Il convegno nasce dalla collaborazione tra importanti istituzioni culturali del territorio: l'Istituto storico di Modena, la Fondazione Fossoli, l'Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia (Anvgd), insieme al Dipartimento di Studi linguistici e culturali dell'Università di Modena e Reggio Emilia. Il patrocinio del Comune di Carpi sottolinea l'impegno dell'amministrazione comunale nel promuovere iniziative di alto valore educativo e culturale.

Un percorso attraverso la storia

Le radici del conflitto

Il convegno ripercorrerà le tappe del difficile cammino che portò al Trattato di pace del 10 febbraio 1947, analizzando le dichiarazioni unilaterali di annessione della Venezia Giulia da parte della nascente dittatura comunista di Tito. Un capitolo doloroso della storia, caratterizzato dalle due ondate di stragi nelle foibe (1943 e 1945) e dalla contesa per il controllo strategico del porto di Trieste.

Dalla contesa alla cooperazione

L'analisi si concentrerà su come, attraverso una complessa trama di politica internazionale, si sia riusciti a trasformare una frontiera contesa in uno spazio di incontro. Il Trattato di Osimo rappresentò questa svolta: sancì il confine definitivo e inaugurò una stagione di realpolitik e cooperazione economica che avrebbe cambiato il volto di quei territori.

Relatori di prestigio per approfondire la storia

Il programma prevede interventi di esperti e studiosi di riconosciuto valore. Dopo i saluti istituzionali di Metella Montanari (direttrice dell'Istituto storico di Modena), Manuela Ghizzoni (presidente di Fondazione Fossoli) e Sergio Vascotto (presidente del Comitato Anvgd Modena-Carpi), si susseguiranno le relazioni di Lorenzo Salimbeni su "Il confine italo-jugoslavo nel lungo dopoguerra", Costantino Di Sante dell'Università del Molise su "Trieste: da frontiera della Guerra fredda a porta d'Europa" e Alessandro Agri di UniMoRe sugli aspetti giuridici degli accordi.

Un evento per la comunità

Questa iniziativa rappresenta un'opportunità unica per i cittadini carpigiani di approfondire una pagina di storia che ha segnato profondamente l'Europa del secondo Novecento. La scelta di rendere l'evento aperto a tutti dimostra la volontà delle istituzioni promotrici di coinvolgere attivamente la comunità in un percorso di conoscenza e riflessione storica. Il convegno all'auditorium Loria si configura così come un momento di crescita culturale collettiva, in cui la memoria storica diventa strumento di comprensione del presente e di costruzione di un futuro di pace e cooperazione internazionale.
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