C'è qualcosa di poetico nel vedere i carpigiani fare la fila con le loro bottiglie di vetro davanti alla Casa dell'Acqua dell'ex Foro Boario. Un gesto semplice, quasi antico, che racconta una storia moderna: quella di una comunità che ha capito il valore dell'acqua pubblica. Aimag ha recentemente messo le mani su alcune case dell'acqua del territorio, rinnovandole con un occhio all'estetica e alla funzionalità. Ma per Carpi Comune e Sinistre Unite non basta: la città merita di più. "L'acqua è un bene di tutti", ricordano in una nota che suona come un manifesto di civiltà. E hanno ragione da vendere. Quella che esce dai nostri rubinetti è la stessa che troviamo nelle case dell'acqua: buona, sicura, controllata più di qualsiasi bottiglia griffata che affolla gli scaffali dei supermercati. L'intuizione di una decina di anni fa – portare a Carpi questo servizio per promuovere l'acqua di rete – si è rivelata vincente. Ma oggi, con la plastica che soffoca il pianeta e le famiglie che cercano di far quadrare i conti, una sola casa dell'acqua sembra quasi un lusso che la città non può più permettersi di non moltiplicare. HeracquaAmbiente, la nuova creatura nata dalle nozze industriali del settore, promette investimenti su tutto il bacino servito. È il momento giusto, dunque, per pensare in grande. Magari con un occhio alle frazioni, spesso dimenticate quando si parla di servizi innovativi. Perché alla fine, dietro ogni bottiglia di plastica risparmiata c'è una famiglia che risparmia e un ambiente che respira. E questo, a Carpi, lo sanno bene.
Un'altra Casa dell'Acqua per Carpi: la città ha sete di futuro